E si… dillo ad un piccolo imprenditore. Ti sfido. Inizierà a farti tutta una sfuriata sul fatto che “se si ammala lui l’azienda chi la porta avanti”, “se la serranda non la solleva lui come incassa”, “se non incassa, come ci paga le bollette, l’affitto, le rate, le tasse, etc”, “mica a lui l’inps gli paga la malattia eh (nonostante lui paghi l’inps)”
E vai a dargli torto…
Forse questo articolo potrebbe concludersi qui, ma entrerò più nel vivo e cercherò di raccontarti (se non lo sei) o di condividere con Te (se invece lo sei) cosa balena nella testa di un piccolo imprenditore quando sente quel brividino che fa presagire l’arrivo di un’influenza.
Il primo pensiero è quello della gestione del lavoro, sa bene che tutto è sulle sue spalle e per quanto, in molte situazioni potrebbe mandare un messaggio ai Clienti ed avvisare che l’attività resterà chiusa per 2/3 giorni adducendo motivazioni varie e rimandando appuntamenti e prenotazioni, questa cosa non la farà mai. Non è proprio nel suo mood, perché per fissare quegli appuntamenti e quelle prenotazioni ha investito ore di duro lavoro e non ci pensa proprio a buttare tutto all’aria.
Allora cercherà di organizzarsi come può, attivando una sorta di “protocollo sopravvivenza”. Se è abbastanza strutturato riuscirà a non interrompere l’attività rivedendo i turni dei dipendenti e collaboratori e tutto questo lo fa nel pieno di febbre, brividi, debolezza e sintomi vari. E poi si prepara al lavoro arretrato che troverà quando riprenderà un minimo di forze e tornerà in ufficio. Povero lui.
Oggi mentre decido se rischiare una ricaduta, uscendo per riprendermi in mano l’attività scrivo questo articolo, dopo 4 giorni di influenza durante i quali, il problema più grande è stato restare lontana dal lavoro, dalle persone che vedo tutti i giorni, essere mentalmente rallentata perché priva di energie e vedere la to do list non depennata e credetemi, depennare un impegno dalla to do list è una delle cose più soddisfacenti che ci siano per un devoto all’organizzazione e al metodo.
Che Dio ce la mandi buona, a noi piccoli imprenditori.
Ah non sei un piccolo imprenditore? Vorresti diventarlo? Io non voglio spaventarti. Voglio solo prepararti al bello ed al brutto. Io non sono stata istruita da nessuno per questo. In questo mondo mi ci sono ritrovata, un po’ per caso, un po’ per incoscienza. Se ci rimango un motivo c’è… ricordi la teoria del “non siamo alberi”? Beh non lo sono neanche io. Potrei chiamare il commercialista oggi stesso e dirgli di chiudermi la p.iva, poi potrei fare 2 chiamate e troverei senza dubbio lavoro da qualche parte (fortunello sarebbe l’imprenditore che mi assume) ma no, questa è la strada che ora voglio percorrere, nonostante le difficoltà. E tu? Stai percorrendo la strada giusta per te?