Stesso risultato, diversa percezione. Lezioni dal Calcio per il Mondo Aziendale.

14 aprile, Inter vs Cagliari 2 a 2
19 aprile, Cagliari vs Juventus 2 a 2
Stesso numero di goal, stessi punti portati a casa, eppure nella prima situazione il tifoso del Cagliari ha goduto come se avesse portato a casa i 3 punti, mentre nella seconda, l’ha vissuta quasi come una sconfitta. Perché accade questo? E perché ne “parlo”? Perché la mente umana è curiosa, siamo essere strani. Trasferiamo questo concetto nella vita professionale.

Nel mondo del calcio, così come in quello del lavoro, la percezione del successo o del fallimento può essere fortemente influenzata dalle aspettative iniziali. Prendiamo, ad esempio, una partita in cui la tua squadra del cuore è in vantaggio 2 a 1 fino al novantesimo minuto, ma concede un gol all’ultimo secondo (magari un autogoal). Nonostante il pareggio, l’evento è vissuto come una sconfitta. Al contrario, se la tua squadra pareggia recuperando da un svantaggio di 2 a 1 negli ultimi momenti, quel pareggio sa di vittoria.

In ambito aziendale, le aspettative giocano un ruolo cruciale nella definizione dei nostri successi o fallimenti. Un progetto che raggiunge gli obiettivi previsti potrebbe non essere celebrato adeguatamente se le aspettative erano di ottenere risultati molto superiori. D’altra parte, superare una crisi, anche se ci si riporta solo a uno stato di “normalità”, può essere percepito come un trionfo.

La chiave sta nell’impostare obiettivi realistici. Gli obiettivi devono essere “sfidanti”, ma rimanere raggiungibili per non demoralizzare né creare false speranze. Come gli allenatori di una squadra di calcio, anche chi fa impresa deve saper trovare le giuste motivazioni, gestendo le aspettative in modo che corrispondano alle capacità e alle risorse disponibili.

Valutare i risultati in modo oggettivo è fondamentale. In azienda, come in campo, può essere facile lasciarsi trasportare dalle emozioni immediate di un “pareggio” che può sembrare una “vittoria” o una “sconfitta”. Tuttavia, è essenziale analizzare i risultati con distacco, apprendendo da ogni esperienza per affinare le strategie future.

Come nel calcio, anche nel mondo del lavoro, le sfide devono essere affrontate con una strategia chiara e realistica. Imparare a gestire le aspettative e valutare oggettivamente i risultati può trasformare la percezione delle nostre performance e guidarci verso successi sempre maggiori.

Faccio fatica io stessa a ricordarmi di questo concetto. Per esempio mi capita quando devo far partire un nuovo evento, capire a quale numero di squadre voglio e posso arrivare è importante per far si che il risultato sia poi interpretato in maniera soddisfacente. L’obiettivo non deve essere troppo basso, perché un risultato più alto non verrebbe percepito come un successo (la mia mente direbbe “beh ci mancava solo che non superassi quei numeri”), se l’obiettivo che mi pongo è troppo alto invece, potrei non raggiungerlo e demotivarmi o magari raggiungerlo ma sfatta e senza più le energie per godermi il percorso fatto per arrivarci e per gestire tutto il dopo. L’obiettivo deve essere realistico e misurabile. Sempre. Allora si, la nostra mente sarà appagata e nel giusto mood.

 

 

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